Il difensore Massimo Tombari riabbraccia il club in cui è cresciuto. Anche lui viene dal Torconca

Abita di fronte allo stadio Magi, ha mosso i primi passi nel Gabicce Gradara prima di prendere la via di Cesena dove ha fatto tutta la trafila del settore giovanile assieme al direttore sportivo Filippo Cipriani. Adesso Massimo Tombari (classe 1986) ritorna nel club in cui è iniziata la sua lunga storia calcistica vissuta tra Prima categoria e serie D, anche nelle Marche: Fano, Pesaro, Urbino, Jesi e Senigallia. Due le promozioni in carriera: dalla Prima in Promozione con la Sanvitese e dalla Promozione in Eccellenza con il Cattolica.

Massimo Tombari sarà uno dei centrali della squadra allenata da Vergoni, il tecnico che ha avuto al Torconca per più stagioni.

“Mi sono sempre detto che se ci fosse stata la possibilità mi sarebbe piaciuto tornare un giorno al Gabicce Gradara, ebbene questa possibilità si è materializzata e spero di essere utile alla causa in una nuova sfida del tutto nuova o quasi – dice il difensore, nella vita di tutti i giorni insegnante di matematica – ringrazio la società cattolichina perché ho trascorso tre ottime stagioni in cui non mi è mancato nulla, ma non potevo rifiutare la chiamata del Gabicce Gradara”.

Tombari, come si aspetta il girone?

“Molto competitivo, combattuto, in cui si gioca un calcio con più agonismo rispetto al girone romagnolo dove c’è quella frazione di secondo in più per pensare la giocata da compiere. Il livello tecnico me lo immagino simile perché la categoria è la stessa, si tratterà di adattarsi il più in fretta possibile”.

Le sue caratteristiche?

“Sono alto 1,81, piede destro, posso giocare sul centro destra e sul centro sinistra. Mi piace guidare la difesa, parlare con i compagni. Mi definisco un giocatore concreto. Cercherò di mettere la mia esperienza al servizio della squadra e dei giovani in particolare. Il gol? Fin qui non ne ho segnati più di un paio a stagione, cercherò di alzare la media anche se il mio primo compito è evitare che gli avversari vadano in rete”.

Che ambizioni può avere il Gabicce Gradara?

“La rosa è cambiata notevolmente, c’è l’obbligo dei tre under, quindi credo che il primo obiettivo debba essere una salvezza tranquilla, poi si vedrà cammin facendo a quale traguardo potremo aspirare. Il fatto di conoscere già qualche compagno come Mani, Casoli, Di Addario e il mister, penso possa essere un piccolo vantaggio”.

Conoscendo mister Vergoni, che caratteristiche avrà il Gabicce Gradara?

“Il Torconca era un squadra prolifica ma anche quadrata e che subiva poche reti. In questi anni siamo riusciti a mantenere un buon equilibrio. Il modulo più gettonato è stato il 4-3-3, ma non è stato mai stato un dogma. Il mister deciderà per il meglio tenuto conto delle caratteristiche tecniche dei giocatori e anche dei tre under da impiegare”.

Quante stagioni ancora pensa di giocare?

“Il calcio è una passione e mi piace coltivarla a dispetto della carta di identità. Voglio continuare a giocare, non faccio programmi”.

Il suo modello di giocatore nel suo ruolo?

“Del passato senza dubbio Nesta e Maldini. Dei tempi più recenti dico Barzagli: efficace, concentrato e sempre sul pezzo, umile”.

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