Kristian Mani, il centrocampista che segna e serve assist: “E’ l’occasione per fare un salto di qualità”

Kristian Mani è uno dei numerosi volti nuovi del Gabicce Gradara. E’ un centrocampista molto versatile, destro (è alto 1,82), che nasce come mezzala e che ha imparato nel corso degli anni a ricoprire anche ruoli offensivi, da trequartisata a esterno d’attacco o seconda punta prendendo confidenza con la porta avversaria: al Torconca – il club da cui proviene assieme a Casoli, Tombari e mister Vergoni – ha realizzato la stagione scorsa 8 gol servendo 12 assist mentre nella stagione fermata dal covid era arrivato a quota 5 con 10 assist. Un centrocampista con estro, tecnica e fiuto del gol.

Albanese di origine, classe 1999, Mani è cresciuto nel Rimini con cui ha vinto il campionato di Eccellenza (25 presenze) sotto la guida di Alessandro Mastronicola vincendo anche Coppa Italia e Supercoppa, per poi passare alla Savignanese e a metà stagione al Cattolica con cui ha vinto il campionato di Promozione; infine l’ottima esperienza al Torconca (Promozione Romagna).

Mani, perchè la scelta del Gabicce Gradara?

“Avevo richieste in Eccellenza romagnola, in Promozione e nel campionato sammarinese (sta disputando la Conference League con il Tre Fiori: giovedì si gioca la partita di ritorno del secondo turno e i titani deve vincere 2-0), ma volevo mettermi alla prova nel campionato marchigiano e il progetto del Gabicce Gradara, che ha l’ambizione di salire di categoria nel corso degli anni, è stato determinante alla pari del fatto che ritrovo altri compagni di squadra del Torconca e mister Vergoni. Mi hanno parlato di una girone avvincente, con tante squadre che hanno ambizioni; penso che sarà stimolante e mi darà l’opportunità di migliorare il mio bagaglio tecnico. Il Gabicce Gradara è una squadra nuova, dovremo trovare il prima possibile l’assetto giusto: scopriremo il nostro valore strada facendo”.

Che tipo di giocatore è Mani?

“Mi ritengo un calciatore tecnico e con una buona dose di fantasia, mi piace essere sempre nel vivo dell’azione e avere spesso il pallone tra i piedi, ma questo non vuole dire che sono un egoista, anzi credo che dovrei esserlo un po’ di più per segnare qualche rete in più. Per me prima viene il collettivo e poi il singolo: cerco di vedere il gioco e se posso la finalizzazione, ma è altrettanto vero che mi metto al servizio della squadra cercando la giocata migliore per il compagno se meglio piazzato. Mi muovo molto in campo per non dare punti di riferimento all’avversario. Anche sui calci di punizione mi faccio valere”.

Chi sono i campioni del suo ruolo a cui fa riferimento?

“Zielinski del Napoli e Thiago Alcántara del Liverpool”.

Due parole su mister Vergoni?

“E’ una bravissima persona, sa tenere unito il gruppo e il suo è un calcio propositivo”.

In che cosa deve migliorare Mani?

“Sotto tanti aspetti del gioco posso crescere, questa stagione sicuramente mi aiuterà a farlo giocando in un contesto del tutto diverso, ma anche nella mentalità”.

Che cosa è per lei il calcio?

“E’ una grande passione, ho solo 23 anni e il mio obiettivo è riuscire a salire sempre di più provandoci già da questa stagione con il mio Gabicce Gradara. Lavoro per questo obiettivo”.

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