In casa contro il fanalino di coda San Costanzo: è l’occasione per tornare a sorridere

Interrotta la serie di dieci risultati utili con la sconfitta di Sant’Orso, il Gabicce Gradara torna allo stadio Magi con l’obbiettivo di riprendere la sua marcia (ore 15). Sulla sua strada un ostacolo apparentemente non insormontabile come il fanalino di coda San Costanzo, che ha appena otto punti in classifica ed è a -11 dai playout, tuttavia uno stato di forma non al top della sua squadra sotto il profilo mentale e fisico per via delle numerose assenze, inducono mister Vergoni a tenere alta la guardia.
Mister Vergoni, cosa non ha funzionato a Sant’Orso?
“A Sant’Orso, dove le condizioni del campo da gioco non ci hanno aiutato una volta sotto, siamo caduti per un insieme di fattori: uno stato di emergenza per le assenze acuitosi con l’uscita di Franca dopo venti minuti per l’infortunio di Franca; l’episodio dell’autogol ci ha messo la partita in salita e poi il rigore ci hanno tagliato le gambe. Ci è mancato lo spirito di reazione e davanti abbiamo costruito poco”.
Perché è da temere questa partita?
“Abbiamo tutto da perdere, il San Costanzo anche nell’ultimo turno ha fermato sul pareggio una Biagio Nazzaro in ripresa rischiando la vittoria nel finale. E’ abituata a soffrire, a stringere i denti e pronto a colpire se gli lascia l’occasione. E’ una partita da prendere con la massima cautela tanto più che non siamo al completo”.
Cosa si aspetta dalla sua squadra rispetto alle ultime uscite?
“Una reazione caratteriale. Al di là delle assenze che possono valere come attenuanti, l’ultima prestazione non è stata convincente. Se prima dello stop natalizio con determinazione abbiamo compiuto uno scatto che ci ha portato alla rimonta dal terz’ultimo posto fino ai playoff chiudendo la saracinesca in difesa, dopo la sosta, invece, ci siamo per così dire accontentati: è vero che non abbiamo perso, ma neppure vinto e abbiamo ricominciato a subire gol facilmente specialmente su palla inattiva. Dobbiamo recuperare quello spirito di autostima che si è affievolito. In settimana ho cercato di dare una scossa alla squadra, conto di vedere la risposta sul campo. Del resto dobbiamo tenere gli occhi aperti: è vero che i playoff sono a tre lunghezze, ma i playout a cinque. Il tetto dei 40 punti da raggiungere il prima possibile e che rappresenta la salvezza deve essere il nostro primo obiettivo”.
Se da una parte mancheranno il portiere Renzetti (squalifica), Franca, Morini e Giunchetti (infortunati), dall’altra rientreranno l’esperto Domini a centrocampo, un giocatore che garantisce personalità, Lepri in difesa e Pierri in attacco, tre pedine importanti per esperienza e qualità.

Nella foto: una fase di gioco del match di andata

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