Il jolly Betti ancora in gol: ‘Cerco di concretizzare gli inserimenti da dietro’. Ora l’Osimo Stazione

Arrivato al mercato di dicembre, Andrea Betti si è imposto all’attenzione per continuità di rendimento e una certa dimestichezza con la porta avversaria: in cinque partite l’under classe 2002, riminese, ha segnato due reti, la prima da tre punti (0-1 a Castelfidardo), la seconda nell’ultimo turno sempre in trasferta contro il Villa San Martino, in rimonta (1-1), sfruttando in entrambe le occasioni la sua capacità di inserimento e la precisa finalizzazione con il destro.

Centrocampista di ruolo di 1,70, Betti è un jolly: oltre che da mezzala può essere schierato terzino. “Da terzino ho più libertà di azione, non hai a che fare con il pressing dell’avversario e quindi c’è più tempo per scegliere la giocata migliore – spiega Betti – nel mezzo, invece, si è invece più partecipi alla manovra e al centro del gioco. Sono nato come centrocampista, ma ho scoperto già dalla scorsa stagione al Sant’Ermete il ruolo di terzino e mi sono adattato bene per cui non ho problemi e anche in questa posizione cerco di rendermi utile con gli inserimenti dalle retrovie, che finora mi sono riusciti bene perché ho trovato i tempi giusti ”.

In che cosa devi migliorare?

“Sono giovane e dunque devo migliorare sotto tutti gli aspetti, tecnici e tattici. Ne dico solo uno: essere meno impulsivo, più tranquillo per leggere al meglio la situazione di gioco”.

I tuoi modelli nei due ruoli?

“Verratti anche per una somiglianza nel fisico visto che siamo due brevilinei e Calabria”.

Tuo obbiettivo personale?

“Il calcio è passione, divertimento. Il pallone affianca la mia vita da studente universitario (frequenta la Facoltà di Economia dell’Impresa) che per me è molto importante. Non mi pongo limiti, vedremo strada facendo”.

Nato nel settore giovanile del Rimini e poi passato al Santarcangelo, dopo le due stagioni a singhiozzo causa covid al Tropical Coriano e al Verucchio, lo scorso anno Andrea Betti si è messo in luce al Sant’Ermete (Promozione Romagna) in cui ha segnato un gol; ora è al Gabicce Gradara, stesso campionato sulla sponda marchigiana: “La differenza? Qui c’è più intensità, i ritmi sono più alti e la squadra che deve rimontare lascia spazio all’avversario mentre in Romagna dal punto di vista tattico c’è maggiore disciplina e i ritmi sono più bassi. Inoltre nelle Marche le partite tra squadre di vertice e squadre nei bassifondi della classifica hanno un esito meno scontato”.

La tua squadra è reduce da nove risultati utili – ma gli ultimi tre sono stati tre pareggi di cui due in trasferta – ed è quinta in classifica: i playoff sono un obbiettivo alla portata…

“Il primo obiettivo è raggiungere quota 40 punti, cioè la quota salvezza e poi potremo mettere nel mirino traguardi più ambiziosi. Nel prossimo turno ospitiamo l’Osimo Stazione, squadra la terzultimo posto, che tuttavia non va affatto sottovalutata e a tal riguardo ci deve servire da monito il pareggio nell’ultima partita casalinga contro l’Olimpia Marzocca”.

Contro l’Osimo Stazione, che in trasferta ha fatto quattro punti dei 18 totali, rientra Mani dalla squalifica mentre sono da verificare le condizioni di Pierri.

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