L’esterno d’attacco Tommaso Costantini: ‘Sono al servizio della squadra, è il collettivo che conta’

L’attaccante esterno Tommaso Costantini è il fiore all’ occhiello del mercato del Gabicce Gradara. La carriera parla per lui: nativo di Pesaro (classe 1996), ha sempre giocato in categoria superiore: prima l’approdo in serie B alla Spal, poi la C con Juve Stabia e Ravenna, quindi la serie D con Pesaro, Mezzolara, Massese e Sammaurese dove in 20 presenze realizzò undici reti (stagione 2019-2020) prima che il covid fermasse la stagione. Da segnalare anche la stagione al Marina (Eccellenza) con 8 reti, una al Tropical Coriano (Eccellenza) e Tre Penne (approdo in Conference League). L’ultimo campionato l’ha giocato nelle file dell’Atletico Gallo, in Eccellenza (3 reti).

Costantini, perché il Gabicce Gradara?

“Per motivi di lavoro ho scelto di scendere di categoria e il Gabicce Gradara è il club giusto e non solo perché essendo di Pesaro sono praticamente a casa: il club è ambizioso e ci sono gli stimoli giusti”.

Cosa porta Costantini al Gabicce Gradara?

“In parte la mia esperienza, ma sotto questo profilo c’è l’amico Bartolini che è ineguagliabile. E’ stato tra l’altro mio compagno di squadra in serie D alla Vis Pesaro all’alba della mia carriera e mi fa piacere ritrovarlo al fianco. Il mio obbiettivo è che la squadra faccia un salto di qualità, abbia risultati migliori della scorsa stagione anche se non sarà facile visto che ha raggiunto la semifinale playoff. Ci sono tanti modi per farlo. All’Atletico Gallo, per fare un esempio, nell’ultima stagione ho segnato solo tre reti servendo però undici assist; voglio dire che gioco per la squadra e cerco di rendermi utile in tutti i modi, gol a parte. Batto anche angoli e punizioni, servo assist. E’ il collettivo che conta”.

Le sue caratteristiche?

“Sono un attaccante esterno, vengo utilizzato anche da seconda punta, giocare a destra o a sinistra non fa differenza fermo restando che il piede mancino è il mio preferito. Mi piace l’uno contro uno per arrivare sul fondo per l’assist o il cross, oppure rientrare per il tiro di sinistro o lo scambio con il compagno”.

Nella sua carriera c’è tanta serie D e anche la terza serie. Quale la sua stagione migliore?

“Sotto il profilo realizzativo quella con la Sammaurese: segnai 11 reti, poi purtroppo il covid fece chiudere anticipatamente la stagione. Ma la migliore per me resta quella del 2016-2017 quando dal Mezzolara fui ceduto alla Spal allora in serie B e che conquistò la serie A. Feci tante panchine, sfiorai anche l’esordio”.

Ha qualche rammarico?

“Ho sempre fatto quello che desideravo, decidendo di testa mia. Se tornassi indietro farei le stesse scelte. Purtroppo la dea bendata non è stata dalla mia parte: un doppio grave infortunio al ginocchio destro a distanza di tre anni ha condizionato la mia carriera, la prima volta facendo saltare il trasferimento al Carpi e il secondo quando ero in serie C al Ravenna”.

Nella foto: Tommaso Costantini con il presidente Gianluca Marsili

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