Nella tana del Valfoglia si cerca il colpaccio. Mister Capobianco chiede una reazione d’orgoglio

Con la sconfitta di Sant’Orso ed il colpaccio della Castelfrettese sul campo dei Portuali, la lotta salvezza del Gabicce Gradara si è molto complicata. La squadra di mister Nicola Capobianco è sempre quintultima, ma alle sue spalle ci sono ora due squadre a -1, la Castelfrettese, che sarà ospite tra due turni al Magi , e l’Osimo Stazione mentre la penultima è a -5 (retrocessione diretta con -10).

Mister Capobianco, il playout è quasi certo. E’ d’accordo?

“Abbiamo ancora delle possibilità di salvarci direttamente mettendo un margine dalla penultima di 10 lunghezze. Io ci credo, ma ci deve credere anche la squadra. Vincendo le ultime tre partite ce la possiamo fare, altrimenti sarà spareggio salvezza a cui eventualmente penseremo a tempo debito. Noi dobbiamo fare il massimo e se sarà playout fare in modo di giocarlo nella migliore posizione di classifica, da quintultima o da quartultima”.

Cosa non è andato per il verso giusto a Sant’Orso?

“Per il match di Sant’Orso avevo aspettative diverse, inutile negarlo, legate al cambio di mister, alla qualità degli allenamenti, alla sosta di 15 giorni che ci ha permesso di lavorare al meglio e di recuperare energie mentali e fisiche. C’era in apparenza una certa tranquillità. Abbiamo fatto bene solo nella seconda parte della prima frazione in cui ci è stato annullato un gol regolare di Bartolini, e nella prima parte di ripresa fino al 2-0 maturato su un rigore generoso. Lì la partita si è chiusa. La reazione è stata debole”.

Intanto domenica avete la trasferta contro il Valfoglia che ha già raggiunto la salvezza quando Vismara, Atletico Mondolfo Marotta e Castelfrettese avranno già giocato. Come pensa di ribaltare il trend negativo?

“Il Valfoglia è una squadra molto forte, ha l’animo spensierato e dunque sta meglio di noi, ha la testa libera. E’ sotto il profilo caratteriale che dobbiamo fare di più perché le qualità tecniche da sole non bastano. Si pagano mentalmente le scorie di una stagione turbolenta, è come quando non hai più la febbre ma rimani debole per i postumi della malattia. Dobbiamo rialzarci subito, trovare la chiave giusta per svoltare. Ne abbiamo le possibilità e i miei giocatori ne devono essere consapevoli e cercare una reazione d’orgoglio. Quanto agli anticipi delle avversarie, non credo sia un vantaggio”.

Cambierà qualcosa sotto l’assetto tattico?

“Non avrò a disposizione Grandicelli, Costantini per infortunio e lo squalificato Gabrielli, ma al di tutto non ha senso parlare di modulo: il Gabicce Gradara deve dare di più sotto il profilo dell’umiltà, del sacrificio, della voglia di lottare, dell’applicazione. Dobbiamo avere l’ossessione – e sottolineo il termine ossessione – di fare risultato”.

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